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CAIVANO. Noi Campani si difende dalle affermazioni diffamatorie di Ciro Pisano e saluta il suo assessore

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CAIVANO – Nessuno immaginava che la soluzione alla crisi non portava con se strascichi e le prime schermaglie si sono viste già col Comunicato Stampa rilasciato da Ciro Pisano un esponente di Italia Viva dove asseriva che “attualmente Caivano sta tornando a subire una forte influenza della criminalità e molte famiglie della camorra locale stanno provando ancora una volta ad impossessarsi della cosa pubblica”... poi… “Se a questo, poi, aggiungiamo la spalla che viene prestata da alcuni esponenti della politica locale la situazione si fa sempre più grave e pericolosa”.

Affermazioni gravi e pericolose sia per lo scrivente che se privo di prove potrebbe ritrovarsi sotto la lente di ingrandimento di politica, prefettura e magistratura che per la politica, specialmente quella parte politica a cui si riferisce l’ex candidato di Italia Viva. Per non parlare del pericolo che corre la città con il rischio di subire un ulteriore scioglimento per infiltrazioni camorristiche.

Ma non si è arreso Ciro Pisano, stamattina a mezzo Facebook è stato più esplicito scrivendo: “Caivano ormai è ostaggio di un gruppo politico, coacervo di consiglieri provenienti dallo scioglimento e da affinità familiari “particolari”, che tenta continuamente di destabilizzare la città ed impossessarsi del municipio per farne una gestione affaristica e personalistica. Apprendo dalla stampa le dimissioni dell’Assessore Tonia Antonelli, donna perbene e sempre disponibile per i cittadini e per la città, anche se più volte disconosciuta dal suo gruppo politico senza mai capirne le ragioni. Urge che l’opposizione di questa città, la parte sana della maggioranza, la stampa e i cittadini perbene segnalino, ognuno per sua competenza, quanto accade a Caivano in queste settimane al Prefetto Valentini. Si respira una brutta aria che non gioverà a nessuno. Le dimissioni di Pasquale Mennillo e Tonia Antonelli sono un segnale preoccupante in questo difficile momento che attraversa la città!”

A queste parole non ci sta l’intero gruppo “Noi Campani” che sentendosi tirato in ballo in queste pericolose affermazioni, davanti ai nostri taccuini, attraverso la persona del suo segretario Claudio Castaldo dichiara: “In riferimento al post diffamatorio del candidato Italia Viva Ciro Pisano, siamo davvero rammaricati di essere stati presi nel mirino e colpevolizzati della crisi di governo che il loro partito hanno innescato, queste affermazioni sono di una gravità inaudita e informiamo tutti i cittadini caivanesi che agiremo nelle sedi opportune a tutela dell’onorabilità e dell’immagine del gruppo consiliare e degli scritti al partito. Per quanto riguarda, invece la nostra Assessora Tonia Antonelli, apprendiamo con lo stesso rammarico e solo dai mezzi di stampa le dimissioni dell’ assessora alla quale vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto”.

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De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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